Villa Guastalla Nuova, edificata nella prima metà del XV secolo, fu abitata dalla famiglia Spolverini, stirpe che aveva notevoli interessi; successivamente divenne proprietà della famiglia Muselli ed infine della famiglia Giusti del Giardino. Oggi la villa è proprietà della famigia Dal Santo.
Un tempo la villa era il fulcro di varie attività con i suoi magazzini e i laboratori, con un fondo di 150 campi coltivati a grano, miglio, uva e con gli indispensabili gelsi e gli spazi per la coltura del baco e la produzione della seta.
Nelle giornate del Risorgimento la villa ospitò il Re Vittorio Emanuele II.
Fu restaurata dai proprietari, dopo i periodi bellici, specialmente dopo le occupazioni militari della seconda guerra mondiale, e conserva tutto il fascino razionale; l’ampia loggia che sovrasta la duplice nobile scala d’accesso è affascinante e leggiadra allo stesso tempo. Si presenta strana, con una tozza e squadrata apertura centrale che si allarga ai lati, con tre archetti ben proporzionati. Nella parte superiore mostra un elegante timpano, con uno stemma importante e volutamente in evidenza per ostentare il valore del casato.
La corte si circonda, su tutti i lati, di edifici di servizio, rustici, stalle, case contadine, in gran parte coperte dal gradevole verde dei rampicanti e dai massicci torrioni, che potrebbero essere stati utilizzati sia da osservatori militari che come colombare.
L’edificio centrale, all’estremità occidentale, confina con un giardino pensile mentre ad oriente comprende la cappellina barocca, dedicata a Santa Maria, che conserva le lapidi tombali della famiglia Spolverini – Dal Verme. L’interno della villa conserva pavimenti in cotto e travi a giorno nei soffitti, eccetto che in quelli centrali che hanno copertura a volta.
Come si usava un tempo, quando le moderne tecniche di conservazione non erano disponibili, la villa è munita di una giassàra, sommersa da una collinetta di terra alberata e guardata a vista da un capitello circolare, con sei colonne che reggono un tetto cuspidato, eretto in onore di Sant’Antonio abate, il protettore di bestie e cristiani di campagna.
Non troppo lontano, in un crocevia strategico, è un altro capitello, ben più modesto, ma certo non meno significativo. E’ dedicato a San Vincenzo de’ Paoli, che in Francia è il protettore dei vignaioli e che fu chiamato, forse nei momenti terribili della devastante peronospora, ad allargare anche verso di noi i suoi buoni auspici.
Da Verona e da Peschiera del Garda percorrendo la strada regionale n. 11, presso la località Crocette / incrocio con via Platano, prendere la direzione per San Giorgio in Salici.
Autostrada A4 Venezia Milano: uscita al casello Sommacampagna, alla rotonda a sinistra in direzione Sona / Bussolengo. Dopo 4 km circa, continuare in direzione Bussolengo; dopo il sottopasso girare a destra per la strada regionale n. 11 in direzione Peschiera del Garda. Presso la località Crocette / incrocio con via Platano, prendere la direzione per San Giorgio in Salici.
Autostrada A22 Brennero Modena: uscita al casello Verona Nord, direzione Peschiera del Garda – strada regionale n. 11. In località Crocette / incrocio con via Platano, prendere la direzione per San Giorgio in Salici.
Da San Giorgio in Salici, prendere la direzione verso Sona in via Santini. Alla fine della discesa, al semaforo svoltare a destra sul ponte Santa Caterina e quindi a sinistra per via Tagliaferro. Dopo 4 km circa, superato il ponte dell’Autostrada e una doppia curva, proseguire fino all’incrocio con via Guastalla Nuova. Svoltare a destra percorrendo il viale dei cipressi per trovare la villa in fondo al viale.
Dal centro paese di Sommacampagna, proseguire per via Guastalla per 5 km circa. Imboccato il viale dei cipressi e giunti allo stop, superare l’incrocio e continuare per il viale dei cipressi.
Privata, non visitabile.
Privata, non visitabile.